sabato 14 giugno 2008

Fahrenheit - Christian Dior

Alcuni profumi legati fortemente al ricordo, come pietre angolari sostengono il mio edificio.
Fahrenheit è la scoperta dell'Amore. Quello delle farfalle nella pancia. Quell'amore purtroppo non ha avuto seguito, allora metto Fahrenheit quando voglio essere come lui. Un gentleman inglese, controllato e distaccato, che nasconde un'anima molto sensuale, sessuale e voyeur. Un'intellettuale dotato di grande bellezza e fascino, dal gusto sottilmente perverso.
Per me avere addosso un profumo nato per un uomo è come potermi calare nell'universo della percezione maschile del mondo femminile. Nel caso specifico, di un esemplare di uomo fortemente connotato nella mia mente. Gli uomini guardano le donne per la loro bellezza totale, nella loro armonia di forme e colori. Nella seduttività delle movenze. Provare a sentir nascere dentro di me il desiderio di conquistare e possedere invece che di esibirsi per sedurre.
Provare a conquistare con la accettata possibilità di non riuscire, ma provare lo stesso.

Da quel ragazzo lontano nello spazio e nel tempo ho imparato molte cose, due tra le altre: Gli uomini si differenziano dalle donne perché devono rischiare di sentirsi dire di No molte volte per poter ottenere anche i Si. E ci si abituano in fretta. Sviluppano una corazza. Le donne, al contrario, non si abituano mai a sentirsi respinte e si riservano il diritto di dire la parola definitiva su una scelta nata dall'uomo.
E' per questo motivo che le donne sono dotate di molteplici armi seduttive. Per farsi scegliere proprio da Quell'Uomo.

Il profumo ha una partenza di delicati fiori bianchi, sotto il sole dell'estate, e buccia di agrumi strizzata tra le dita. Si sente un sole caldo e l'odore di legno salato e sabbia che si scaldano alla luce di quel sole. Quasi subito compare una nota di cuoio scamosciato quasi tattile, una pelle sottile e calda. Fino a questo momento è il ragazzo di buona famiglia, biondo, occhi azzurri, ciglia lunghe da ragazza che fremono per riparare gli occhi dai raggi di sole.

Poi, improvviso come una nuvola che butta un'ombra nera sulla spiaggia, un odore denso e scuro, primordiale. Un odore di appiccicosità seccata, di affumicato e acre, un odore che copre e imprigiona vischiosamente i fiori e i frutti. E li lega a sè per sempre. Fiori estivi e catrame.

Poi di nuovo, a tratti ritorna l'odore pungente e salato. In questa alternanza si viene a scoprire un lato più oscuro, è solo una apparizione fugace, ma una volta sentito, rimane la consapevolezza della sua esistenza sotterranea. E come una droga, anche quando si pensava di poterne fare a meno, struggente ritorna il bisogno di sentirlo di nuovo.

P.S. La seconda cosa che ho imparato da lui è che quando ti fanno un complimento, l'Unica Risposta da Dare è: Grazie!



Fahrenheit (Christian Dior) - 1988 - Floreale legnoso (Jean Louis Sieuzac)

Lavanda, Mandarino, Arancia, Biancospino, Fiore di Noce Moscata, Cedro, Bergamotto, Camomilla, Limone, Noce Moscata, Caprifoglio, Garofano, Legno di Sandalo, Foglie di Violetta, Gelsomino, Mughetto, Cuoio, Fava Tonka, Ambra, Patchouli, Muschio, Vetiver



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