mercoledì 10 settembre 2008

La Ghigliottina

Martedì 26 Agosto 2008 - Ho sognato che andavo a fare la spesa. All'inizio del supermercato c'è un settore che riunisce tutti i cibi non da dieta che avevo scritto sulla lista della spesa (gorgonzola, mascarpone, nutella, patatine etc.) Ho pensato che era comodo trovare tutto insieme. Poi sono andata verso il reparto frutta e verdura. Li c'era il Maestro/Commesso che temperava le matite usando una ghigliottina orizzontale. Parliamo animatamente. Esco. Mi sveglio.

La Ghigliottina esorta energicamente a prendere finalmente una decisione riguardante una determinata faccenda. Suggerisce anche di non essere troppo cerebrali, di non dare un peso eccessivo alla ragione a scapito dei sentimenti. Simboleggia anche l'Autopunizione.

Visto il sogno di qualche giorno fa (Cibi permessi e Cibi vietati) è valida in tutti i sensi.
Non devo dimenticare che il Maestro ogni tanto di lavoro fa il commesso (Cenerentola) e mette ordine nel mio Negozio Onirico. Qui mi sgrida addirittura perché, nella vita reale, davvero ho scritto una lista della spesa così. Mi sta dicendo che devo darci un taglio. Che mi devo decidere a proseguire nel percorso e non fermarmi al primo reparto (quello dei cibi che mi rallentano, che mi riportano alla condizione di abbiocco permanente (L'Uovo)) altrimenti ad essere decapitata sarà anche la mia creatività. (La Matita evidenzia un talento artistico che viene trascurato).
So bene di cosa parla, perché lui è me. Il me azione che non vuole più riaffondare nella carne di un corpo troppo lento. Non è un caso che il mio Inconscio abbia scelto il mio reale maestro di aquagym per personificare il me azione. Non è un caso che da quando ho intrapreso la via della guarigione e della salute io abbia avuto un'impennata nell'agire creativo e non solo nel pensare. Se mi fosse bastato il solo pensare, avrei scelto un Maestro diverso: un filosofo (ne conosco) un'uomo non di azione (ne conosco anche di questi...) Invece questa scelta del mio Inconscio rivela quello che ho sempre pensato funzionasse per me. Devo partire dalla fisicità, perché è la condizione con la quale mi so meno destreggiare. Devo agire più d'impulso e controllarmi di meno.

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