mercoledì 1 ottobre 2008

Senza Scarpe sul Fiume

Domenica 28 Settembre 2008 - Sono in ufficio, al piano terra. Le scrivanie sono tutte sparse per la stanza, c'è gente in giro che chiacchiera. Mi stanno attaccati. Ricevo una telefonata da M. che bisbigliando mi dice che il capo ha pensato di spostarmi in un altro ufficio, quello accanto al suo, dove ora c'è la macchina per fare il cappuccino, al piano di sopra. Dice che ha voluto avvertirmi così sono preparata. Arriva il capo, mi chiede di seguirlo e io, che sono senza scarpe ho solo delle calze di cotone arancione, faccio finta di tirargli un calcio tipo kick-boxing. Mi fa segno di seguirlo e nel tragitto mi dice che potevo anche evitare, che non era il caso. Saliamo dalla parte destra di scale circolari, ricoperte di moquette rossa. Guardo i miei piedi con i calzini arancioni, percepisco la stoffa contro i piedi accaldati. Arrivata al piano continuo il cerchio e faccio per scendere. Il capo mi richiama e torno sui miei passi. Entriamo in un corridoio. Gli uffici sono chiusi da tende di stoffa blu. Arriviamo al mio. E' a forma di prua di barca. Appena entrati sulla sinistra c'è la macchina per il cappuccino, sulla destra c'è il bazar, con vari oggetti luccicanti. Nella prua un letto da barca di legno, con cuscini che coprono una cassapanca. Il lato sinistro è tutto a vetrate, ma le finestre non si possono aprire, sopra c'è la botola dell'aria condizionata. Il lato destro è aperto e si affaccia su un fiume, il capo mi sta dicendo che verrà chiuso. Chiedo se possono fare almeno una finestra che si possa aprire nella nuova parete e lui mi dice che in un ufficio è meglio che ci sia l'aria condizionata e la moquette, così la gente non suda, perché nel mondo del lavoro contano le apparenze. Usciamo e ci incamminiamo per la strada che costeggia il fiume. Fuori dall'ufficio, mi sta dicendo, possiamo anche darci del tu, e mentre lo dice si trasforma in K. Lo sto toccando sulla giacca. Improvvisamente siamo a letto e ci produciamo in acrobazie amorose. Mi sveglio.



Di nuovo Arancione e Blu. (vedi La Morsa - Il Ritorno del Maestro)


Continuo a ricevere telefonate che non capisco, che mi pongono indovinelli, che mi avvertono più o meno bisbigliando. Il mio inconscio utilizza anche i sistemi più moderni per parlarmi ma io niente, sono sorda.


Indossare Calze in sogno indica bisogno di essere amati.

Il Bazar indica il bisogno di un diversivo, di avventura.

Il Cappuccino altro non è che Latte e Caffè. Il Latte simboleggia la conoscenza, il sapere che stimola la crescita. E' nutrimento dell'anima. Il Caffè esprime il desiderio di più stimoli, distrazioni e contatti sociali.

Il Letto esprime bisogni sessuali non pienamente vissuti. Ciò che c'è sopra/nel letto è simbolicamente l'elemento che non può più continuare ad esistere nella vita attuale. Cosa c'è sopra? Cuscini. I Cuscini, rappresentano il conforto morale, la sicurezza affettiva.
Sotto il letto c'è quello che si vive senza conoscerne veramente l'origine. La cassapanca è un simbolo femminile e materno. Rappresenta il sentimento amoroso.

Sudare indica che si è intimoriti da prove che bisogna affrontare per progredire nella vita.

Il Fiume è il corso della vita, è continuo mutamento.

La Barca rappresenta la centralizzazione di ciò che acquisirà stabilità d'interesse, di unione nella traversata della vita. La Barca Onirica ci porta attraverso le avventure, i mostri, le lotte dell'esistenza. Essa ci dona stabilità e sicurezza.

La mia è una barca finta, alla quale stanno per chiudere l'unica apertura sul mondo. Dopo sarà solo finestre serrate e aria condizionata. Condizionata da chi?

Niente più bazar luccicanti, niente più latte e caffè. Fuori il fiume della vita che scorre e io dentro. Che non devo sudare, che devo vivere per le apparenze.

Ad avvertirmi di questa possibile svolta è di nuovo il mio alter ego spregiudicato (la mia collega omonima) quella che osa, al contrario di me. Nei miei sogni è già la seconda volta che mi aiuta, a cercare la mia macchina nella notte, a ricevere biglietti da visita amorosi... questa volta avvisa per farmi trovare pronta ad una eventualità che potrebbe non piacermi.
E' il pensiero di lei che mi indica la strada da seguire.

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