giovedì 25 marzo 2010

Stratagemmi...

Mercoledì 24 Marzo 2010 - Oggi emano, effettivamente è da qualche giorno che sono in emanazione, non so neanche io di cosa. In quattro hanno provato a dirmelo. Solo uno l'ha detto nella maniera giusta.
"Sei di una bellezza disarmante..."
 (...per forza, sono sotto ecstasy...)

Quando l'Osservatore Esterno smette di osservare e compie un'azione cosa diventa?
Nei Tarocchi la prima carta degli Arcani Maggiori è il Mago, il Bagatto.
Il Mago possiede tutti gli strumenti per agire e ne ha la competenza. E' l'inizio del viaggio. Quella fase della vita dove si smette di aspettare sognando diverse realtà possibili e si inizia ad agire nella realtà per far diventare possibile il sogno.
Gli strumenti del Bagatto (del Mago) sono le quattro fasi del processo di creazione:
Innesco (l'ispirazione) - ideazione di un modello archetipo,
Progetto (l'immaginazione) - visualizzazione del modello fin nei minimi particolari
Discriminazione (la selezione) - scegliere cosa mantenere del modello e perché...
Nascita (l'azione) la fase necessaria a trasformare l'archetipo in una forma tangibile/attuabile nel mondo materiale
Assomiglia molto al motto che ho deciso di seguire ultimamente:

Penso, Voglio, Desidero, Ottengo.


Penso, a come sono, cosa voglio, cosa mi manca.
Voglio, si fa chiaro in me cosa ci vuole per risolverlo.
Desidero, così ardentemente e nei minimi particolari, come se esistesse già e fosse solo da prendere.
Ottengo. Dove Ottengo presuppone agire per ottenere, nulla (o quasi) cade dal cielo già bello pronto. E necessita di tre qualità imprescindibili: ricettività, azione e flessibilità.


Il Mago è la persona ma è anche la condizione in cui ci si viene a trovare per aver Pensato, Voluto, Desiderato e Ottenuto. E' un inizio.

mercoledì 10 marzo 2010

Dragonball, Dragonfly

Oggi sono carica. Entro in acqua, gli esercizi di riscaldamento sono già arrivati alle braccia. Muovo l'acqua in onde energiche, la mente che va svuotandosi dal chiacchiericcio. Talmente energiche che la maestra viene da me, sono arrivata in ritardo quindi mi sono messa in disparte, attrae la mia attenzione e mi chiede "tutto bene?" "si perchè?" "ho sentito una palla di energia che arrivava da qui e se ne sono accorte anche le altre, mi fai paura sembri un Dragonball" Ridiamo. Dragonball, sarebbe bello. Iniziamo a correre per tutta la vasca, in pochi secondi, corro così forte che ho lasciato indietro tutte, le saluto dall'altro lato. Una signora mi grida, "sai come ti chiamiamo? La Libellula" "Perchè?" "Perchè ti muovi con la leggerezza di una farfalla, ma sei forte e veloce, come una libellula" Aumento ancora, Libellula, Dragonfly. Dragonball, Dragonfly... Si forse devo imparare a vedermi con gli occhi degli altri. Di quegli altri che mi guardano senza invidia, senza filtri.
Pensavo di essere una farfalla e invece ho scoperto di essere una libellula. Carica di energia.

Devo studiare.

mercoledì 3 marzo 2010

Il Grumo - Compressione, Decompressione

In un periodo di profondo sconforto, trovare una persona che  da  invece di chiedere è come riemergere da una apnea con i polmoni completamente vuoti e trovare aria.

Mi è capitato ultimamente (tre volte) di avere un fortissimo impulso di lanciarmi a folle velocità con la macchina contro un palo che vedo tutte le sere quando torno a casa. E' li sul rettilinio di v., tra i campi, prima delle ville sul lato dx.
Sento che questo romperebbe il grumo che sento nel petto. Come se quell'urto fosse ciò che serve per liberare la compressione dentro di me. Poi subentra quasi subito la razionalità e penso a tutti i problemi e ulteriori responsabilità che ne deriverebbero... è questo che mi scoraggia. E il pensiero di rimanere lesa permanentemente. Per non ferire, tieni tutto dentro e aspetti che passi. Ma non passa.

La terza volta, ho deciso di dare voce, vibrazione, suono al grumo.
Ho iniziato a gridare, e il mio era un grido di rabbia, poi da sola è emersa una frase "Perchè? Perchè tutti che chiedono e nessuno che da?"
Dire a voce è diverso che pensare. Il suono esce e porta fuori qualcosa, la vibrazione entra e va a toccare qualcos'altro.

Forse, sicuramente, ciò che è uscito dalla mia bocca è la visione egocentrica del dolore. Dove la colpa è tutta fuori.
Ma dare voce al grumo è servito. Dopo qualche giorno di prostrazione completa, qualcosa è cambiato.
Ho pensato che se il dare per me è importante, allora devo farlo comunque, a costo di iniziare io dal niente, senza riserve, sempre, con tutti. E aspettare che tra questi tutti qualcuno risponda utilizzando la mia stessa vibrazione, la mia stessa lunghezza d'onda...
Passo sempre per quella strada, ho deciso di guardare oltre il palo. Oltre il palo c'è un segnale di direzione obbligatoria, sempre dritto. Ecco, se proprio devo andare a sbattere contro qualcosa sarà il cartello segnaletico... sempre dritto. Come è la vita, direzione obbligatoria, senza possibilità di tornare indietro.
E allora, visto che è così, bisogna lavorare su ciò che c'è oltre.