giovedì 16 settembre 2010

Intensa

Lunedì 13 Settembre 2010 - Seguendo le mie costruzioni mentali ho agito nella realtà e sono stata fraintesa. Per forza l'accordo era tutto nella mia testa... Devo imparare che quello che immagino, non è quello che succede nella realtà. Almeno non subito. Devo impararlo per non rimanere delusa o sconcertata. Devo combattere questa tendenza da introversa iperimmaginativa. Mi sono data un giorno di tristezza ma con l'obbligo di rimanere ancorata a quello che è successo davvero. Punto.
Ma io sono intensa. Non ce la faccio. Devo canalizzare tutta questa energia mentale e cinetica.
Mercoledì 15 Settembre 2010 - Mi sveglio dal sonno denso delle erbe con la voglia di risentire Jeff Buckley, recupero "Grace", lo ascolterò in macchina. Guido coperta, c'è brutto tempo. Il volume altissimo, la musica che arriva ad ondate tangibili, scuote il mio corpo. La foto sulla copertina mostra il viso di un ragazzo, belle sopracciglia, la forma, begli occhi... si sovrappone ad un'altro viso ad un altro corpo... braccia forti e muscolose...
La voce di Jeff Buckley è uno strumento. Accordo la mia voce alla sua e canto. Sento che mi nasce dalla pancia, è una voce potente, disperata, intensa. Come mi sento io. Il tragitto dura mezz'ora, giusto il tempo di tre canzoni, sempre quelle, le risento in loop. Gli occhi che recepiscono la strada, le macchine, in automatico. Le mani sicure che guidano, le dita che arpeggiano tasti immaginari. La mia macchina, quando è chiusa, è un vortice musicale. Ti risucchia nel qui ed ora e annulla tutte le tensioni. Con la coda dell'occhio capto visi che mi sembrano conosciuti, alla guida di macchine nuove. Arrivo. La musica finisce sullo spegnersi del motore, scendo sbarcando da un altro pianeta, portando con me la vibrazione sonora e la sensazione di aver smosso un'altro strato melmoso di me.

P.S. le tre canzoni in loop: Grace, So Real, Dream Brother, dall'album Grace di Jeff Buckley

Nessun commento: