lunedì 4 ottobre 2010

Gli Oggetti senza Borsa, i Vetri Colorati, i Due Maestri


Avevo chiesto di sognare, e sono stata esaudita, avevo chiesto il Maestro Onirico ed è arrivato in sogno anche quello Fisico. Forse é troppo...

Sabato 2 Ottobre 2010 - Ho sognato due sogni mischiati. Mi addormento e sogno il Maestro Fisico che sta camminando davanti a me, sul bordo erboso di un fiume. Cammina dandomi le spalle, si volta leggermente e con il dito mi indica qualcosa sott'acqua, sul fondo del fiume. Sono nell'acqua ora, mi arriva alla vita, con le mani intorno agli occhi immergo il viso e vedo ciottoli di vetro colorato, colpiti dai raggi di sole mandano bagliori di colori diversi, verde rosso viola blu... mi sveglio per riprendere aria. Mi riaddormento, ora sono nel centro di una stanza bianca, ho intravisto il Maestro Onirico che passava dirigendosi verso il luogo dove tiene lezione, sono in ritardo, apro un armadietto e gli oggetti che normalmente tengo nella borsa sono tutti sparsi, la borsa non c'è. Cerco di tenerli tutti nelle mani, ma qualcosa cade sempre, sono troppi, piccoli e poco prensili. La lezione è iniziata e io sto li a domandarmi dove può essere finita la mia borsa. Non ci voleva. Mi sveglio. Mi riaddormento, sul fondo del fiume mischiati ai ciottoli di vetro colorato ci sono tutti i miei oggetti senza borsa. Sono li che gatteggiano al sole sotto un metro di acqua. Mi sveglio.

6 commenti:

Daubmir ha detto...

My Sweet Rose, di Watherhouse - clicca l'URL sul mio nome e vedi un po' se ti piace anche il poema....

Come mai conosci il Talmud? Io, essendo ebreo, ne ho tutte le ragioni, ma tu?

E poi i tuoi sogni: certo che Freud avrebbe avuto un gran daffare col tuo mondo onirico!

Tra l'altro, conosci l’antica disciplina della mnemotecnica, che concepiva la mente come un complesso edificio – una cattedrale vera e propria – per la “conservazione” dei ricordi e delle nozioni attraverso la memoria. Un edificio di cui occorre conoscere ogni stanza, e che bisogna imparare a percorrere: una cattedrale in cui sapersi orientare, per ritrovare i ricordi e le immagini e riconnetterli tra di loro.
E' la tecnica che usava Giordano Bruno , con risultati prodigiosi anche a livello eidetico. Ma poi l'hanno bruciato...

A volte mi accade in sogno, di percorrere i labirinti di queste cattedrali mnemoniche, e allora subentra la nostalgia, lo struggimento per il passato, i ricordi, il ritorno. Ho girato il mondo come uno zingaro, da vero Assuero, ma forse ora e' tempo di "νόστος" - returning home.

mk ha detto...

Il quadro e' uno dei miei preferiti, l'avevo pubblicato per accompagnare il racconto di un sogno olfattivo (http://femminafolle.blogspot.com/2008/07/le-rose-la-persia.html)quella sera avevo messo dell'olio essenziale di rosa sui polsi prima di andare a dormire e ne scaturì questo sogno molto vivido. Ti devo deludere non conosco il Talmud, ma ho trovato che quella frase rispecchiasse ciò che penso... sarà una lacuna da riempire. Alla visione freudiana spesso preferisco la junghiana, mi ci ritrovo di più. E poi la casa onirica come rappresentazione di se stessi è umana. Mnemotecnica, sapevo di questa disciplina, l'ho usata per memorizzare liste di oggetti, cose da fare, ricordi, me la insegnò mio padre, la utilizzavo di più da bambina.
Io ho una mente fatta a cassetti. In ogni cassetto una persona e il suo contributo. A volte, quando sono in un cassetto particolarmente coinvolgente, perdo la cognizione dell'esistenza degli altri cassetti... adesso non ti bruciano, ma rischi di essere considerato un po' strano...
E' bello quando i ricordi reali formano il tessuto di un sogno, il sogno li muta e per un momento al risveglio non sai più cos'era vero e cosa onirico. Che poi, perchè relegare l'onirico nel non reale?
A volte il sogno è l'unica casa a cui ritornare.
E' bello chiacchierare con te, sei sempre seminante, a presto. mk

mk ha detto...

ops, il poema mi è piaciuto, non l'ho capito completamente, alcune parole o costruzioni verbali mi sfuggono, ma mi piace il suono che ha, nel dipanarsi da una strofa all'altra. Come otteneva risultati eidetici Giordano Bruno, utilizzando questo sistema di memorizzazione? Sono curiosa.
E tu la utilizzi? Domanda inutile. Penso proprio di si. mk

daubmir ha detto...

A proposito di suono e memoria eidetica, questa è molto utile per rievocare, in modo quasi reale, una particolare melodia. Ti sarà sicuramente accaduto, anche in sogno o quasi inconsciamente da sveglia.

Interessante è la ricerca partita sulla base di una testimonianza scritta, ritrovata
nell’epistolario di W. A. Mozart, nella quale vi era un dettagliato resoconto di come questo geniaccio incredibile sia riuscito a ricostruire completamente la partitura del Miserere di Allegri, dopo averlo ascoltato solo per due volte.

La ricostruzione del processo mnemonico del grande musicista ha spinto a studiarne gli aspetti che vi entravano in gioco, ossia la riattivazione di tracce mnestiche che si sono venute formando dopo un ascolto, durante il quale si è prestata attenzione alle.... voci guida (wow! come Giovanna d'Arco...eh eh ehhh). Naturalmente Mozart non avrebbe potuto ritrovare tutte le singole voci con due sole possibilità, ma essendo un compositore, una volta identificate le voci principali ha potuto ricavare le altre grazie alla conoscenza delle regole armoniche compositive.

Per ricostruire i processi cognitivi attivati da questo musicista i ricercatori si sono riferiti anche a risultati di tutte le ricerche fatte su soggetti comuni, musicisti e non. In essi viene utilizzato materiale musicale fatto ascoltare, memorizzare e rievocare. Tali studi hanno mostrato che tutti gli individui (indipendentemente dal grado di competenza) hanno le stesse capacità di base e nei musicisti l’eventuale miglioramento della prestazione è dovuto alla loro “specializzazione” nell’emissione di particolari risposte. Se tutti gli individui fossero educati musicalmente si otterrebbero, forse, gli stessi risultati. In un certo senso il comportamento musicale è paragonabile a quello verbale: tutti abbiamo la capacità di parlare, ma il modo in cui ci esprimiamo dipende da quanto abbiamo sviluppato ed esercitato le nostre potenzialità.

Di Giordano Bruno ti parlerò poi, se vuoi e ne hai pazienza... Come mi sembra di averti già avvertito, qui hai a che fare con un logorroico spinto!

Beannachd leat (Ciao in scozzese gaelico)

mk ha detto...

...ciò è stato possibile/plausibile perchè la musica è matematica (Mozart e le regole della composizione armonica), differentemente sarebbe stato con certa produzione che si picca di essere "senza regole"... Allora io creo nella mia mente quadri visionari... surreali, e memorizzo così ciò che non ha un comune denominatore.
Logorroico è chi ripete all'infinito sempre le stesse cose. Non mi sembra il tuo caso...

mk ha detto...

Beannachd leat!