lunedì 5 marzo 2012

La Radiografia (rivelazione)

L'avevo chiamato, il mio io interno, non ricordavo di averlo fatto finchè mi è capitato di rileggere qui . Blateravo, come al solito, sull'altro mio blog, di come bisognerebbe approcciarsi al cibo e mi dicevo che se mangi poco la sera, vai a letto con la pancia e la mente sgombra di schifezze e magari riesci a sognare come sei dentro. A permettere all'inconscio, lasciando la via libera tra pancia e cervello, di parlare. Come parla l'inconscio? Con i sogni, le metafore, i simboli, i giochi di parole, le immagini contenute nei sogni.
L'avevo chiamato, era un po' che non ricordavo i sogni ed era tantissimo che non sapevo più a che punto ero. Ho fatto un sogno all'apparenza semplice, la scansione del mio corpo con una radiografia. In effetti nel sogno c'è tutto quello che deve esserci. Cosa mi dice il sogno? che sono tornata normale. Non più un crostaceo duro fuori (la corazza) ma troppo tenero dentro. Come tutti gli esseri umani sani, sono morbida fuori, fatta di carne, ma con uno scheletro duro dentro. Che è forte, che resiste agli urti. L'esoscheletro non è per gli esseri umani. Nel pentolone della vita si rischia di rimanere cotti dentro, la corazza si spezza e si è in balia di chiunque si voglia nutrire di te.
E cosa c'è dentro lo scheletro? Protetto dalla struttura ossea c'è il cuore che pulsa. Luminoso e caldo. Pronto.



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