martedì 5 giugno 2012

Librarsi tra le Mucche Morte


Martedì 5 giugno 2012 - Sono ospite di un grande albergo/centro commerciale, dove devo incontrare una mia amica, Stella Mattutina, dividiamo la camera. Dobbiamo uscire a cena e io torno in camera per cambiarmi. Le camere si susseguono senza soluzione di continuità, non ci sono porte. Mi cambio per cena, indosso un vestitino fatto interamente di paillettes di metallo. Raggiungo la fine delle camere ed inizio a librarmi in volo nel corridoio. Volo ad un paio di metri di altezza, in posizione verticale, come sospinta. Vedo sotto di me il centro commerciale, le casse, i corridoi vuoti del negozio dopo l'orario di chiusura. Improvvisamente è mattina, sono nella sala della colazione e sono indecisa tra una brioche e una colazione sana, opto per la sana.
Mi ritrovo al mare, la spiaggia è ventosa e vuota, entro nell'acqua per nuotare e dopo qualche bracciata mi accorgo che oltre la striscia di acqua pulita in cui sono, sia verso il largo che verso la spiaggia, galleggiano centinaia di mucche morte. Non posso nuotare al largo come vorrei perché li ci sono enormi mucche pezzate bianche e nere messe di traverso che ostacolano il passaggio. Mi volto per tornare alla spiaggia, e alla mia vista si stendono centinaia di piccole mucche fulve sdraiate supine, le zampe e le bocche rosa a pelo dell'acqua, come tante piccole Ofelie fluttuanti. Il loro pelo è simile a quello dei cavalli, lunghe criniere ondeggiano come alghe nell'acqua.
C'è un passaggio attraverso il quale riesco ad arrivare alla spiaggia senza toccarle.
Arrivo faticosamente alla spiaggia, esco dall'acqua, sono completamente nuda, cammino tra l'erba secca schiacciata dal vento, raggiungo la strada asfaltata e agile inizio a correre.




Per fare questo sogno non è stata uccisa nessuna mucca.

lunedì 4 giugno 2012

La Diga II



Lunedi 4 giugno 2012 - Sono seduta con i piedi a penzoloni sul bordo di una diga. Sto' parlando al telefono con te mentre osservo i flussi creati dalla centrale idroelettrica. Improvvisamente non ti sento più, è caduta la linea. Non so se posso richiamarti, ma lo faccio. La mia soggettiva si sposta e si sdoppia, sono a bordo di un motoscafo che viaggia veloce sul fiume e fluttuo sul tuo letto, vedo con gli occhi della tua compagna, prende il tuo telefono che squilla, lo apre e risponde "Giuliano sta dormendo" al mio "Pronto?" Rispondo con un "Si" sussurrato che mi porta in un balzo allo stato conscio. Mi sono svegliata sentendo che parlavo nel sonno.

domenica 3 giugno 2012

Che Cos'e' La Casa


La Casa non e' un luogo. La Casa e' dove vuoi tornare per amore. Dove ti senti completamente libero di essere te stesso, senza l'assillo di sentirti giudicato per come sei, non sei, dovresti essere, cosa ti piace e cosa non ti piace. Senza filtri, senza maschere. La Casa e' dove puoi dedicarti. A te stesso, a chi ami, a cio' che ti piace fare e pensare. Sicuro che non verrai interrotto quando sei totalmente concentrato nel dedicarti a te stesso, a chi ami, a cio' che ti piace fare e pensare. Nessun commento minante. Completa accettazione. La Casa per me deve essere pace e silenzio. E musica bella. Nessun rumore solo per riempire il vuoto. Lontano dai centri di aggregazione dove il rumore regna sovrano, dal traffico, dagli allarmi, da vicini compulsivi di giardinaggio molesto e assordante, dai luoghi dove si fa "casino" per fare.
Sogno e perseguo la vicinanza con il mare. Un piccolo giardino dove coltivare erbe e fiori profumati, frutti ed amicizie, una vasca da bagno grande per pensare, che ospiti anche i pensieri di un altro.
Desidero la vicinanza dell'arte, dei libri, della natura, dell'umanita' scevra da sovrastrutture emozionali contorte ma vuote.
Sogno e desidero una dimensione lavorativa piu' umana, gratificante. Il fare qualcosa che rimane o che nutre, corpo o mente, non importa. Raggiungibile in bicicletta, perche' la benzina serva per raggiungere solo posti piu' lontani, eccezionali, i luoghi nuovi, i luoghi dei ricordi.
Che cos'e' La Casa e' quello che ognuno di noi dovrebbere chiarirsi in mente e nel cuore. La Casa e' quello che ci fa sentire felici e vivi. Non il possedimento di beni. Perche' i beni finiscono per possedere te.
Non l'accumulo di oggetti, perche' gli oggetti finiscono per seppellirti sotto il loro peso. Impedendoti di muoverti veloce.
La Casa che voglio e' la possibilita' di esprimermi nella mia arte. Manualita', lettura, scrittura, danza, sesso.
Dove la manualita' e' diretta alla condivisione con gli altri, cucinare per qualcuno, coltivare, aggiustare, modificare, convertire, costruire cose ed oggetti per rendere piu' belle ed artistiche le cose. Personali. Non omologate.
Dove la lettura è accrescimento e condivisione.
Dove la scrittura e' la stanza tutta per se'.
Dove la danza e' l'espressione dell'amore, la trance, il contatto con la natura circostante e interiore. Il cerchio piu' stretto dove puo' entrare solo qualcuno, spettatore o attore non importa.
E dove il sesso e' legato all'amore, puro, libero, totalizzante. Il desiderio di fusione, di appartenere a qualcuno che desidera appartenere a me.
La Casa non e' il luogo.
La Casa e' con Chi ti senti a casa.
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